Fai quello che puoi, con quello che hai, dove ti trovi.

Theodore Roosvelt

La fotografia unisce le persone e credo che continuerà a farlo nel tempo

Seppur cambiando il supporto con cui viene riprodotta, il fine della stessa non cambia.

Un suggerimento su tutti?

Ricorda di stampare su carta le tue fotografie.

I ricordi stampati sono un segno tangibile per noi come opera compiuta e per chi la riceve.

Perché dico questo?

Seguimi

Ti racconto questa storia molto carina che mi ha coinvolto personalmente

Da un paio di anni cerco di muovere i miei primi passi nel mondo fotografico cercando di avvicinarmi in una forma più umana ed artistica alle persone con l’intento di raccontare storie uniche nel loro genere ritraendo direttamente i protagonisti, persone di tutti i giorni, con una visione umanitaria verso il prossimo.

E grazie a questa prospettiva,

la vita ti mette a disposizione delle occasioni da non perdere,

cercando di coglierne il senso e il valore sul nostro percorso.

Tornando alla storia

Verso la fine di Giugno credo

Scorro le notizie sui social e mi soffermo su un articolo che parlava di due sorelle e un curioso ed interessante progetto nelle zone territoriali vicino le mie.

Il caso vuole che il paese era lo stesso  dove mesi prima  

uno dei miei primi servizi fotografici non si era realizzato.

Nella primavera dopo un anno di pandemia, 

decisero di creare un campo di tulipani dove le persone potevano visitare e anche raccogliere i propri fiori preferiti

Un progetto per portare una ventata di aria fresca ai visitatori, 

Un po’ per segnare un periodo di ripresa per tutti quanti.

Come ogni evento che funziona e viene promosso sui social 

nel giro di pochi giorni 

persone da tutta Italia si presentano all’appello.

In estate…

l progetto è andato avanti 

con il campo trasformato in stupendo labirinto 

dove gli ospiti hanno avuto modo di cimentarsi nel cercare l’uscita tra i girasoli

Partecipando alle attività a disposizione e fermandosi a fare fotografie

Ricordo

Era un lunedì di metà luglio e faceva caldo

Arrivo sul posto, con la mia fotocamera al collo e la mia timidezza che solitamente mi blocca in queste situazioni.

Osservai ragazze e ragazzi, famiglie ogni due passi dentro il labirinto scattarsi foto per rendere unico il momento e il proprio profilo social,

mostrando il fatto di essere proprio nel mitico Campo Shirin.

Con un approccio molto schivo tentai di documentare, non amo molto fotografare i fiori, ma le situazioni attorno a me delle persone erano molteplici e riuscii a scattare qualche fotogramma interessante.

Concluso il giro mi porto a casa un girasole in ricordo della giornata con una cifra simbolica

e un omaggio molto gradito mi viene dato direttamente da Elmina sorella di Carolina

ideatrici del progetto.

Carolina mostra la fotografia stampata
davanti lo scenario unico e colorato del Campo Shirin

Di che cosa si trattava ?

Erano tre bulbi di tulipani da piantare per l’autunno successivo, in modo tale da veder sbocciare in primavera a casa propria dei bellissimi e colorati tulipani.

(Anche qui un’altra idea semplice ma di valore)

L’indomani però successe l’inevitabile

Il meteo non era dei migliori e da lì a breve pioggia e temporali si sarebbero scatenati in zona.

Mentre cerco di vedere sul mio computer se qualche foto buona era stata fatta,

mi accorgo di un messaggio sul profilo social del Campo Shirin con scritto :

“A causa del temporale di oggi, il labirinto di girasoli è stato distrutto e rimarrà chiuso.

Ci dispiace molto, vi aggiorneremo per i prossimi eventi”.

La sensazione di dispiacere era enorme, perché la percezione di amore e impegno in ciò che era stato creato da parte di due sorelle era andato distrutto.

Tra le immagini che ho scattato il giorno prima, c’era questa donna,

vestita di bianco girata nella stessa direzione dei girasoli,

un’immagine che mi ha colpito molto, per la posizione e per il candore che trasmetteva.

Il tutto grazie a un mix di fortuna e casualità nella riuscita di questo scatto.

Il mio primo pensiero è stato questo

Cosa posso fare per queste ragazze?

Cosa posso fare con quello che so realizzare?

Così ho riflettuto tra me e me mi sono detto questo

Queste due sorelle con tanto impegno e amore,

hanno creato questa esperienza per tutte le persone, mettendo a disposizione il loro campo e le loro idee e le persone stesse ne hanno tratto beneficio,

hanno avuto la possibilità di scattarsi una foto grazie a questi girasoli, passando una giornata unica.

Perché non porto a loro un segno di ciò che il loro campo ha fatto per tutti noi?

Decido così di stampare una copia in più della foto fatta nel campo, di incorniciarla e di tentare di portarla a loro.

E spinto da questo entusiasmo ho deciso di scrivere un post sul mio profilo social con le fotografie scattate l’ultimo giorno.

I giorni successivi sono riuscito a mettermi in contatto con Elmina e Carolina che con la loro disponibilità accettarono volentieri l’incontro per la consegna a dopo le vacanze.

Ed è andata proprio così!

Nella prima settimana di questo mese, 

mi sono recato al campo 

con la fotografia incorniciata e impacchettata sotto braccio

e consapevole del gesto che stavo facendo.

Ho incontrato così Elmina,

la quale mi ha accolto benissimo e in più mi ha fatto una sorpresa che con stupore ho accettato senza pensarci due volte :

L’invito a partecipare al prossimo evento al Campo Shirin 

che ci sarà in autunno tra giornalisti e fotografi

I quali avranno modo di raccontare tra parole e immagini in anteprima le novità,

(che non ti svelerò ora ma nel prossimo capitolo)

prima che il campo stesso venga aperto al pubblico.

Questo è stato un gesto fantastico e inaspettato!

E prossimamente ci sarà modo di rivelare il  seguito di questa fantastica storia

Chissà magari proprio con un ritratto fotografico 

Il mio invito è quello di rimanere collegato nei prossimi giorni

Così da scoprire la il secondo episodio di questa avventura incredibile!

Nel frattempo

Ti lascio con questa piccola riflessione a me molto utile che sto imparando nel tempo 

Se non siamo noi stessi a mettere in moto il nostro potenziale al servizio del prossimo difficilmente vivremo esperienze di questo genere

Difficilmente troveremo sulla nostra strada persone sintonizzate sullo stesso canale del nostro essere.

Ricambiare dando una parte di noi alle persone con le nostre competenze

con l’idea di aiutare 

dovrebbe essere il nostro nuovo modus operandi.

Che dire

Per ora è tutto

Un Abbraccio

Grato a Carolina ed Elmina per questa esperienza vissuta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *